In una vita sempre più frenetica, veloce, se vogliamo cinica nei suoi meccanismi di funzione, distratta, iperstressante, si sente ormai il bisogno di avere persone esterne alla nostra dimensione quotidiana che abbiano capacità di mostrarsi disponibili ed enterocettivi all'’ascolto e alla accoglienza delle istanze sotto forma di dubbi o prove di cui si necessita la conoscenza e la risoluzione.
Si dice che il Personal Trainer debba mantenere del distacco professionale e delle dovute distanze (il che tecnicamente è consigliabile e doveroso), eppure nel crearsi di un rapporto di reciproche fiducia e confidenza, è normale che vadano a strutturarsi e palesarsi anche amicizie ed relazioni sociali.
Ecco quindi – di conseguenza - il PT rimane PT solo all’apparenza…
Non più personal trainer ma “Power Trainer”, uno specialista del motivare e del donare il “potere”, o chiave di accesso, al Benessere e alla prosperità che… Sono diritti di nascita.
Il “Potenziatore” assume i connotati di una guida e uno specchio, che esula dalla mera attività sportiva e dell’insegnamento:
Dopo alcuni anni e altri tipi di specializzazioni (Functional Train, Arti Marziali, pesistica) nell’insegnamento, mi rendo conto dell’importanza di questo ruolo.
Un ruolo che risponde a determinate esigenze e richieste, che ha portato alla creazione di nuove figure lavorative quali ad esempio il Mental Coach.
Il Trainer è un buon ascoltatore, un motivatore, uno che sprona a dare il meglio, non solo uno che annota freddi dati o calcoli statistici su un pezzo di carta.
Le persone non pagano solo per mettersi in forma (altrimenti potrebbero benissimo andarsene per conto proprio al mare e in montagna), ma lo fanno ben volentieri per sentirsi dare la spinta decisiva verso il Ben-Essere.
L’allenatore è un pò psicologo ed un pò tutore, immedesimandosi con flemma e professionalità nelle condizioni di partenza dei suoi allievi.
Singoli o gruppi? Tutti hanno i loro bisogni, la loro particolare evoluzione e background culturali e familiari che vanno considerati e poi tradotti nelle prestazioni del presente.
Concludendo, con tutto quello che implica, l’allenamento non è un gioco ed intacca sfere morali, sociali e psicologiche molto delicate.
In quest’ottica che rappresenta un Diritto incontrovertibile dell’Essere Umano, lo Stare in Salute, l’allievo e l’istruttore corrono assieme verso la conquista di sé e, in un certo modo, del “mondo”… Non cose da poco, non credete?